Sindromi coronariche acute con sopraslivellamento del tratto ST: Ticagrelor versus Clopidogrel
Nello studio PLATO ( PLATelet inhibition and patient Outcomes ), Ticagrelor ( Brilinta, Brilique ), quando confrontato con Clopidogrel ( Plavix ), ha ridotto il rischio a 12 mesi di morte vascolare, infarto miocardico e ictus nei pazienti con sindromi coronariche acute con sopraslivellamento del tratto ST che dovevano sottoporsi a intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
Un sottostudio prespecificato di elettrocardiografia ( ECG ) ha valutato se l’associazione tra Ticagrelor e decesso vascolare e l’infarto miocardico entro 1 anno fosse amplificata dal grado di spostamento dell’ST al basale e fosse associata a meno cambiamenti residui del tratto ST alla dimissione dall’ospedale.
Gli elettrocardiogrammi ( ECG ) sono stati valutati in modo centralizzato in un unico laboratorio in 3.122 pazienti assegnati a Ticagrelor e a 3.084 assegnati a Clopidogrel e con almeno 1 mm di sopraslivellamento del tratto ST in 2 elettrodi contigui come identificato dai ricercatori nell’ECG di inclusione.
I pazienti con maggior spostamento del segmento ST al basale hanno mostrato tassi più alti di decesso vascolare, infarto del miocardio entro 1 anno.
Tra quelli che hanno effettuato anche un ECG alla dimissione dall’ospedale ( n=4.798 ), pazienti con una risoluzione della deviazione ΣST maggiore o uguale al 50% hanno mostrato una più alta sopravvivenza libera da eventi rispetto a quelli con risoluzione incompleta ( 6.4% versus 8.8%, hazard ratio aggiustato, HR=0.69, P=0.003 ).
L’estensione della risoluzione della deviazione ΣST è risultata simile indipendentemente dal trattamento.
Il beneficio di Ticagrelor versus Clopidogrel sugli eventi clinici è risultato consistente indipendentemente dall’estensione basale della deviazione ΣST ( P per interazione=0.728 ).
Quando stratificati in base ai tempi convenzionali dall’insorgenza dei sintomi, cioè, minore uguale a 3 ore, da 3 a 6 ore, maggiore di 6 ore, l’estensione basale della deviazione ΣST è diminuita progressivamente nel tempo.
Con l’aumentare oltre le 3 ore del tempo trascorso dall’insorgenza dei sintomi, il beneficio di Ticagrelor è apparso più pronunciato; tuttavia, l’interazione tra il tempo e il trattamento non è risultata significativa ( P=0.175 ).
In conclusione, Ticagrelor non ha modificato la risoluzione della deviazione ΣST alla dimissione e il suo beneficio non è stato influenzato dall’estensione basale della deviazione ΣST.
Queste osservazioni suggeriscono che i principali effetti di Ticagrelor potrebbero non essere legati alla rapidità del completamento della riperfusione acuta, ma piuttosto alla prevenzione di eventi vascolari ricorrenti mediante una più potente inibizione piastrinica o ad altri meccanismi. ( Xagena2012 )
Armstrong PW et al, Circulation 2012; 125: 514-521
Cardio2012 Farma2012
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